E’ UN VITIGNO AUTOCTONO FRIULANO A BACCA NERA, IL CUI NOME TRAE ORIGINE DALLA COMPATTEZZA DEL GRAPPOLO. COME LA MAGGIOR PARTE DEI PRINCIPALI VITIGNI AUTOCTONI E’ SCOMPARSO QUASI COMPLETAMENTE ALL’INIZIO DEL 1900 A CAUSA DELLA FILOSSERA. E’ UNO DEI PROTAGONISTI DEL LAVORO DI RECUPERO DEGLI ANTICHI VITIGNI FRIULANI, INIZIATO ALLA FINE DEGLI ANNI ’70.
VITIGNO: Pignolo in purezza.
VINIFICAZIONE: L’uva è diraspata cercando di mantenere il più possibile l’acino intero e mandandolo così in botte. Si fanno poi dei rimontaggi fino al raggiungimento del colore e della tannicità desiderati, poi si separa dalle bucce.
AFFINAMENTO: 2 anni e 6 mesi in botticelle di rovere e 7 mesi in bottiglia.
DEGUSTAZIONE: Di colore rosso rubino chiaro, però vivace e affascinante. Profumo vinoso, fruttato, riservato, che si apre con un ventaglio di gusti leggeri ma molto piacevoli. Il Pignolo è un vino tutto particolare, contenuto e misterioso, quasi temesse di farsi scoprire. Gusto vinoso, tannico e ricorda il lampone. E’ un vino tutto da scoprire.
ABBINAMENTO: Vino da piatti di carne della cucina friulana, soprattutto la “ciar in padiele”, spezzatino di manzo.
TEMPERATURA DI SERVIZIO: 16-18°C ADEGUATA OSSIGENAZIONE
Cl. 75
14% Vol.
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